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La pasta in Italia. Storia di una cultura pop
Abbiamo spesso approfondito diverse tematiche legate al mondo della ristorazione ed alle abitudini delle diverse brigate ma oggi facciamo uno strappo alla regola con un tributo. Non solo ad un alimento ma ad uno dei simboli dell’italianità: la pasta.
Sì, perché la pasta è quell’alimento democratico che piace a tutti, costa poco e si può declinare in mille modi. Per questo è considerata dagli italiani l’emblema di un intero popolo.
Scopriamo le origini e la storia di questo mito.
SINONIMO DI ITALIANITÀ
La pasta è parte integrante della vita e della cultura popolare, non solo della cucina, ma della nostra stessa essenza. Non a caso gli ambienti e le atmosfere che si creano intorno ad un piatto di pasta sono diventate uniche, entrando nell’immaginario collettivo di tutto il mondo. Non è infatti un caso che l’emigrazione italiana abbia contribuito a diffondere questa tradizione culinaria in America, Australia e Germania, diventando l’emblema degli italiani all’estero.
UN FENOMENO CULTURALE
Non solo in cucina. La pasta ha da sempre avuto un ruolo da protagonista nella letteratura, nella musica, nell’opera, nel teatro ed anche al cinema. Il tutto, dando numerosi spunti a capolavori di fama internazionale. Fin dall’antichità.
Già nel XIV secolo, il Decameron di Boccaccio faceva leva sull’immaginario goloso dei lettori parlando di pasta come simbolo di abbondanza alimentare mentre nel XVI secolo i maccheroni, simbolo dei ceti meno abbienti, davano persino il nome ad un genere letterario: la “Poesia Maccheronica”.
Libri a parte, sono numerosi anche i film che giocano con l’immaginario collettivo legato alla pasta. Tra i più celebri ricordiamo “Miseria e nobiltà” con Totò, “Roma città aperta” di Rossellini e “Un americano a Roma” con Alberto Sordi nell’indimenticabile scena degli spaghetti.
LA LEGGENDA
Storia, tradizione ma anche tanti luoghi comuni. Per questo oggi sfatiamo un grande mito legato principalmente agli Stati Uniti. Ricordate la storia di Marco Polo? Bene, la leggenda narra che sia stato proprio il mercante italiano ad introdurre gli spaghetti in Italia al ritorno dal suo viaggio in Cina nel 1925 ma… a quanto pare non è andata proprio così. Secondo molti, la storia di Marco Polo è stata inventata da un magazine americano, il Macaroni Journal, pubblicando la falsa notizia nel 1938. Motivo? Rendere la pasta un alimento più internazionale agli occhi degli americani, cercando di allontanarla un po’ dalle “Little Italy” sparse per tutti gli Stati Uniti. Dove sarà la verità?
Come disse Federico Fellini “La vita è una combinazione tra pasta e magia”. La pastasciutta è uno dei simboli per eccellenza non solo della nostra cucina ma della nostra cultura. Sta quindi agli chef declinarla sapientemente nelle ricette migliori.