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Dove nasce l’aperitivo?

Curiosità
08/07/15

Come sappiamo, in Italia la fine della giornata è scandita dall’aperitivo, elemento portante della nostra tradizione gastronomica. Dalle 18 in poi, tra i bar delle città, i barman si misurano nella realizzazione dei cocktail più diversi mentre i ragazzi ai tavoli accolgono i clienti proponendo i numerosi stuzzichini realizzati per l’occasione. Certo, così come lo conosciamo oggi, l’aperitivo è nato a Torino nel tardo ‘700 ma siamo davvero sicuri che le sue origini non siano ancora più lontane? 






UN PASSO INDIETRO
La storia forse più conosciuta ci parla infatti di Torino ma c’è dell’altro. Analizzando per bene l’etimologia del nome, “aperitivo” deriva infatti dal latino aperitivus (che apre) andando quindi ad indicare una bevanda in grado di stimolare e quindi “aprire” l’appetito. Dove nasce quindi questa usanza? Secondo molti, l’aperitivo nasce nell’Antica Grecia ed ha come padre Ippocrate. Il medico scoprì infatti che, per alleviare i disturbi di inappetenza, bastava somministrare una bevanda dal sapore amaro a base di vino bianco, fiori di dittamo, assenzio e ruta. Nasceva così il vinum hippocratum, tramandato poi nei secoli fino al medioevo.
Le novità però non finiscono qui. Proprio intorno all’anno 1000 si scoprì che a stimolare l’appetito non erano gli ingredienti della bevanda ma il suo sapore amaro. Per questo ancora oggi le bevande dell’aperitivo sono caratterizzate dal classico retrogusto amaro!  






L’APERITIVO OGGI
La storia “moderna” dell’aperitivo è invece iniziata in una piccola bottega di Torino nel 1786. Il tutto, grazie alla bevanda inventata da Antonio Benedetto Carpano: il vermouth. A conti fatti, un vero e proprio fenomeno di costume tanto da conquistare il Re d’Italia e numerose aziende locali (Cinzano e Martini). Volete una curiosità? Fu proprio Vittorio Emanuele II a nominare il vermouth di Carpano l’Aperitivo Ufficiale di Corte. Da lì in poi, il vermouth si diffuse nei migliori bar di Torino accompagnato da stuzzichini a base di prodotti tipici piemontesi come formaggi, salumi e bagna càuda. Un successo sotto tutti i punti di vista esportato poi ovunque.






Come visto, l’aperitivo ha diversi padri. Da una parte Ippocrate con la sua cura contro l’inappetenza e dall’altra Antonio Benedetto Carpano ed il suo vermouth. Voi da che parte state? 

(Credits: foto 1, foto 2, foto 3)

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