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Dalla camicia di Clint Eastwood agli slip rosa in Arizona. L’evoluzione delle divise carcerarie.
“Io ho forse trovato un modo per uscire”.
Proprio con questa semplice frase Clint Eastwood (aka Frank Morris) rompeva la monotonia della mensa trasformando un semplice pranzo in un piano di fuga quasi perfetto. Era il 1979 e mai una semplice camicia e dei pantaloni sabbia furono tanto cruciali in una delle evasioni più chiacchierate della storia: Alcatraz.
Non tutti sanno però che anche le divise carcerarie hanno avuto una loro evoluzione nella storia. ln passato erano molto diverse dalla camicia di Clint Eastwood e oggi sono nuovamente cambiate racchiudendo un linguaggio simbolico molto particolare. Scopriamolo insieme.
La prima divisa carceraria risale al XVIII secolo, più precisamente alla nascita del sistema penitenziario moderno negli Stati Uniti. Ricordate anche voi la classica uniforme a strisce bianche e nere?
Fu concepita per evitare che i carcerati si mimetizzassero tra la folla in caso di fuga e soprattutto per identificarli in tutti i tipi di paesaggi. Sia scuri che chiari.
Altra curiosità. Sapevate che le divise dell’epoca avevano anche un tipo di cucitura che rendeva poco agili i movimenti dei detenuti?
Al di là dell’Atlantico, più precisamente in Inghilterra, le uniformi dei carcerati comprendevano anche un cappellino, erano completamente bianche e avevano una grossa freccia nera stampata sul petto per indicare la proprietà della Corona Britannica.
La freccia venne introdotta per la prima volta nel 1870 da Sir Edmund Du Cane dopo la sua nomina a Presidente di Amministrazione dei Penitenziari e Surveyor Generale delle Carceri. Motivo? Ostacolare l’evasione ma anche dare ai carcerati un simbolo di vergogna.
Fortunatamente oggi tutto (o quasi) è cambiato. Nel Regno Unito i prigionieri indossano i propri indumenti mentre negli Stati Uniti la classica divisa a strisce ha abdicato nei primi anni del ‘900. Perché?
Un cambio netto nella filosofia carceraria: non più indirizzata alla punizione ma alla riabilitazione. Per questo gli indumenti da lavoro come jeans, pantaloni kaki, camicie in denim o chambray sono la norma nei sistemi carcerari di molti stati così come nelle prigioni federali.
I cambiamenti non sono però ancora finiti. Negli ultimi 20 anni, lasciati in soffitta jeans, camicie e pantaloni, sono state utilizzate nuove tute arancioni. Sia per i detenuti a permanenza lunga sia per quelli a breve termine che in attesa di giudizio.
Ultimamente pare che qualcosa stia cambiando. Vi è infatti una crescente volontà di ritornare alle vecchie uniformi punitive perché troppo simili alle divise degli addetti alla manutenzione stradale (!).
Eccovi un esempio. In Arizona lo sceriffo Joe Arpaiano ripropone nella sua contea le care uniformi a strisce oltre a nuove punizioni: le mutande rosa per i detenuti uomini!
Un consiglio quindi: restate alla larga dall’Arizona e soprattutto dal suo sceriffo :-).