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I 7 consigli per lavorare nella cucina di un grande ristorante
In molti lo chiamano “Effetto Masterchef” ma i numeri parlano chiaro: l’alberghiero è oggi uno degli indirizzi più scelti dai ragazzi delle superiori. Oggi infatti, il 9,2% delle domande d’iscrizione è indirizzata agli istituti alberghieri ma noi vogliamo comunque mettervi in guardia. Perché? La vita di uno chef, prima della gloria, dei riflettori, dei follower su Twitter e del plauso della critica, è molto dura e faticosa.
Se però siete determinati e non avete cambiato idea, ecco i nostri consigli per sopravvivere alla prova più dura: il primo giorno di lavoro in una grande cucina.
LO CHEF HA RAGIONE
Sarà per la sua grandissima esperienza e per le sue immense capacità, ma lo chef ha sempre ragione. In qualunque circostanza ed in qualunque sua richiesta, sia durante la preparazione sia nella delicatissima fase del servizio ai tavoli.
LO CHEF HA SEMPRE RAGIONE
Forse ci sono state delle interferenze nel nostro primo consiglio o, ancora peggio, siete spigliati, con la battuta pronta e pensate (ingenuamente) che lo chef apprezzi il vostro spirito. Avete fatto male i calcoli!
In cucina il rapporto non è mai sullo stesso piano ma gerarchico quindi: attenti o rischierete di cominciare subito col piede sbagliato.
IN CUCINA NON SI VA MAI IN FERIE
Segnatevelo bene perché più di qualcuno fa davvero fatica a memorizzarlo: in cucina non si va mai in ferie! Per questo dimenticatevi subito le domeniche festive passate con gli amici in giro, le vacanze di Natale in famiglia, le serate di capodanno nei locali (a meno che non sia quello in cui lavorate) e le scampagnate della Pasquetta. Tutto sarà un lontano ricordo.
MEMORIZZARE BENE I POSTI
All’inizio vi sentirete un po’ spaesati ma c’è una cosa che prima di tutte le altre dovrete imparare per guadagnarvi la stima dei vostri colleghi: i posti. Sì, perché prima delle patate da pulire e delle cipolle da affettare, per cominciare con il piede giusto la vostra avventura dovrete memorizzare i posti in cui sono sistemati tegami, pentole, coltelli, ecc. Sarà questo il primo step per meritarvi la stima dei colleghi.
IN CUCINA È VIETATO SEDERSI
Perché le sedie in cucina non possono entrare. È vietato. Sì, lavorare in una brigata significa tassativamente passare almeno 10 ore in piedi senza sosta. Tra i fornelli, alla plonge ed anche giù in dispensa.
Il nostro consiglio? Cancellate dalla vostra memoria le sedie. Saranno ormai un lontano ricordo!
UN CUOCO NON SI RIPOSA MAI
Questa è una regola che va a braccetto con la precedente. Perché in cucina si va sempre di fretta e se proprio uno ha un po’ di tempo può tranquillamente pulire in giro. Armatevi quindi di tanta pazienza e ricordate: in cucina non ci sono mai tempi morti!
MASSIMA ATTENZIONE ALLA PROPRIA DIVISA
Il primo giorno nella cucina di un grande ristorante sarà sicuramente uno dei giorni più importanti della vostra vita. Tutto vi sembrerà grande e complicato ma c’è un aspetto molto importante legato a questa professione: la sua divisa. Perché la giacca da cuoco, il cappello, il grembiule e gli altri accessori sono elementi di grande tradizione. Ve ne avevamo già parlato in merito alla storia del cappello da cuoco. Lo ricordate?
Il nostro consiglio è: massima attenzione alla propria divisa perché sarà il biglietto da visita della vostra professionalità.
Per questo non possiamo che augurarvi un grandissimo in bocca al lupo e ricordarvi che, anche se molto duro, il mestiere del cuoco ripagherà il vostro impegno con grandi soddisfazioni.