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Dagli Antichi Romani al Victoria and Albert Museum. La controversa storia del cucchiaio da cucina
Per indicare una persona fortunata, in Inghilterra dicono “Born with a Silver spoon in one’s mouth” e in fin dei conti un motivo ci sarà se il detto resiste da più di 500 anni. Un tempo chi possedeva un cucchiaio (per di più d’argento) era sicuramente un privilegiato e averlo in bocca significava un ulteriore e più importante vantaggio: avere il pasto assicurato!
Detto a parte, la storia del cucchiaio è però molto più antica di questo detto britannico.
Il suo nome deriva dal latino cochlea (chiocciola) lasciando dunque intendere che (forse) il primo rudimentale cucchiaio è stato in realtà una conchiglia(!).
I cucchiai più simili a quelli che noi oggi conosciamo risalgono ai tempi dell’Antica Roma. All’epoca ce n’erano di due tipi, erano fatti d’argento e avevano un manico molto sottile a doppia punta per numerosi impieghi. Anche estrarre il midollo dall’osso oppure i molluschi dal guscio!
Per questo oltre alla cochlea c’era anche la ligula: il cucchiaio utilizzato per la minestra. Caratteristiche? Cavità allungata e ovale più o meno appuntito all’estremità.
Non è però corretto associare (quasi sempre) il cucchiaio al cibo. Nel corso della storia sono infatti numerosi i casi di cucchiai di rilevante interesse artistico. Esemplari medievali e rinascimentali sono conservati tutt’ora al Museo Correr di Venezia, al Louvre di Parigi ma anche al Victoria and Albert Museum di Londra.
Eccovi una chicca. Al Victoria è esposto un cucchiaio fiammingo con la pala in cristallo di rocca incastonato in una corona d’argento. Che dire, bello e anche pratico visto che si pensava che il cristallo potesse rilevare la presenza di veleno nei cibi!
All’epoca infatti i banchetti erano occasione di incontri mondani ma… anche di vendette private e regolamenti di conti!
Con il trascorrere dei secoli anche il cucchiaio ha cambiato forma, “piegandosi” alle diverse esigenze culinarie. Meno pesante ma più sottile ed ergonomico per adeguarsi alle nuove pietanze e ai nuovi gusti della gente.
Il momento quindi a cavallo tra il ‘600 ed il ‘700 è stato il periodo di maggiore fermento. Nel primo secolo il cucchiaio si è allungato nelle dimensioni mentre nel secondo ha mutato forma e taglia. Tutto insomma, grazie al suo impiego nelle bevande e tra le diverse preparazioni!
Nasce così il cuiller à pot per la zuppiera, il cucchiaio forato à olives ma anche quello da tè, da caffè e l’immancabile cucchiaio da dessert.
Il cucchiaio ha quindi una funzione alimentare, artistica ma anche liturgica! Fino al 1700 esistevano dei modelli sottilissimi per far passare il vino durante la messa.
Che dire, ad ognuno il suo!